mercoledì 11 luglio 2012

La competenza dei genitori

Da novembre scorso ho intrapreso un percorso di pedagogia steineriana, specifico al primo settennio. Ho sempre lavorato nella scuola steiner della zona, fin da quando Vera era piccina e la frequentava. Prima ero la mamma di cucina, poi tenevo i bambini il pomeriggio per chi aveva esigenze di stare più tempo a scuola e poi ho sostituito le varie maestre dell'asilo che per un motivo o per un altro mancavano.
Poi quest'anno ho lasciato la scuola waldorf per una collaborazione in un asilo nido familiare, non dichiaratamente steiner ma molto molto ispirato.
Tutto questo l'ho sempre fatto e lo faccio  con grande amore e passione. I bambini mi sono sempre piaciuti, ho sempre sentito che stare con loro mi veniva spontaneo ed era fonte di grande gioia.
Quest'anno ho deciso che era giunto il momento di approfondire anche la parte teorica e così ho cominciato questo corso.
Devo essere sincera, il corso l'ho cominciato con molti dubbi e perplessità, mi piace tanto la pedagogia steineriana, ma all'interno della scuola ho anche sempre notato tante cose che non mi piacevano o alle quali io non mi volevo uniformare...
Poi mi son detta che se dopo le prime lezioni avessi visto che non era una storia per me potevo sempre venire via... E invece più che andavo avanti con gli incontri più che mi innamoravo di tutte le materie proposte.
Pian piano ho capito che le omologazioni "da manuale" avvengono solo se tu vuoi diventare un bacchettone da manuale, se ti lasci travolgere dai dogmi, permetti ai dogmi di dettare legge e annulli te stesso e il tuo pensiero critico e costruttivo.
Ma se rimani comunque te stesso, questo percorso non può far altro che arricchirti, arricchirti come persona... perchè alla fine è un percorso che fai esclusivamente per te, per renderti una persona un pochino più luminosa in modo che tu possa avvicinarti un po di più alla luminosità dei bambini.
In questo percorso, durante l'ultimo incontro c'è stata una docente U.W. molto brava di pedagogia curativa che ha detto un paio di cose che mi piacerebbe condividere su queste pagine, con tutti quelli che vorranno leggerle...
Si parlava di bambini che magari passano un momento un po' particolare ( di aggressività, o di tristezza o di qualunque altra cosa) i cui i genitori sentono di aver bisogno di un aiuto esterno per aiutarli. La docente che lavora in Germania in un centro di pedagogia curativa ha detto una cosa che mi è parsa veramente molto molto bella.
Loro, nel loro centro, partono dalla convinzione che i genitori sono coloro i quali conoscono meglio il bambino e sono in potenza chi può aiutarlo maggiormente, in quanto l'anima del bambino ha scelto proprio come accompagnatori in questa esistenza e se ha fatto questa determinata scelta è proprio perchè loro possono maggiormente aiutarlo.
Quando ho sentito queste parole, e tutte le volte che lo racconto, sale dentro di me un brivido... è una cosa che mi tocca profondamente.
Molto spesso si pensa o si è pensato che i genitori non siano capaci, non siano competenti nei riguardi dei propri figli. Molto spesso si accusano i genitori di non conoscere i proprio figli e di non sapere come prenderli ( e molto spesso i genitori si "accomodano" e si giustificano dietro queste scuse). Invece i genitori sono colori i quali possono maggiormente aiutare i proprio figli proprio perchè scelti da quest'ultimi.
La trovo una dichiarazione bellissima e una verità sconfinata. Finalmente si restituisce un po' di competenza ai genitori e si fanno entrata come parte attiva nell'educazione e nella cura dei loro cuccioli.
Tant'è che U. diceva che il suo lavoro stava tutto nel portare un'altra visione del bambino ai genitori, in modo che loro potessero avere un'illuminazione su come e cosa fare con lui/lei.
Ci ha lasciato anche un esercizio da fare per i bambini: trovare uno spazio e un momento di calma, chiudere gli occhi e respirare profondamente, lasciare da parte pensieri e preoccupazioni creando uno spazio di calma e tranquillità. In questo spazio di calma far entrare l'immagine del bambino o la sensazione del bambino e tenerla lì il più a lungo possibile, senza cercare soluzioni o intuizioni, semplicemente tenere la sensazione lì.
Semplice, quasi banale, ma di grande effetto... provare per credere!

Nella foto, la bambola creata al corso... una bella cucciolotta morbidosa!

2 commenti:

Laurence ha detto...

brava!

Il Rompibloglioni ha detto...

Anche a me è capitato di sentire una frase molto simile alla tua :-)
Avevo qualche difficoltà con un bimbo (di 2 anni), perché i genitori non gli facevano fare la nanna pomeridiana... Ogni volta che provavo a parlarne, accampavano scuse e si giustificavano. Essendoci una comunicazione a senso unico, non sapevo cosa fare, così ho chiamato la mia coordinatrice, che con una frase (è lei la mamma, lei conosce il suo bambino, le sue abitudini), ha cancellato con un colpo di spugna i miei pregiudizi e i pensieri fatti fino a quel momento, la negatività è sparita, e ho visto il bambino e quella famiglia con occhi diversi. E' bello poter vedere le cose da un'altra prospettiva :-)
Ricordo ancora la sensazione piacevole, provata nel sentire il vaso pieno svuotarsi, e la serenità impadronirsi di me <3
Tutto in una sola frase, questa è la magia di Steiner.
Odette