sabato 26 maggio 2012

Tutorial- Uccellini di primavera in lana cardata

E dopo tanto chiacchierare, torniamo a creare!
Ricordate gli uccellini della giostrina fatta per un bambino appena nato?
Beh, dieci giorni fa è nato il fratellino di una bimba del mio asilo e insieme agli altri genitori gli abbiamo fatto diversi regali: una bella pianta per mamma e papà, simbolo di una vita che fiorisce; una bambola per la bimba grande, così che anche lei abbia il suo bebè da accudire; e per il piccino una giostrina-mobile da attaccare sopra la cullina.
Così mentre la facevo ho scattato un po' di foto per un bel tutorial!

Fare un uccellino è veramente facile, si fa in 5 minuti.


L'occorrente è minimo: lana cardata di due o tre colori più una piccola falda di quella grezza per la testolina, filo per cucire e ago.


Formare una pallina con la lana grezza.


Porre la pallina al centro di una delle falde colorate ( la più grande che avete scelto)


Chiudere la falda sulla pallina e chiudere con un filo, possibilmente dello stesso colore della lana, alla base della testina.


Poi aprite i due lembi della falda


E mettete gli altri pezzi di lana colorata all'interno del corpo dell'uccellino, ma per il verso opposto. In questo modo, gli abbiamo fatto le ali. A me piace metterne due di colori diversi, ma potete benissimo metterne solo uno. 
Poi più o meno ad un dito dalle ali chiudete di nuovo il corpo con un filo, nello stesso modo fatto per il collo.


Infine con un piccolo pezzo di lana, cucire il becco dell'uccellino. 


E poi ne potete fare quanti volete!

Buon lavoro e buon weekend!!!

martedì 22 maggio 2012

8 anni!



Sto per dire una banalità... ma quanto passa in fretta il tempo!!! Sembra ieri che ti stringevo... un fagottino tra le braccia...e adesso hai già otto anni! Otto anni sono tanti e sono pochi. Sei grande, ma sei ancora la mia piccola bimba. 
E io sono felice di essere la tua mamma!!!
E oggi pomeriggio si festeggia!!!
Tanti tanti auguri amore mio.

domenica 20 maggio 2012

[Fiori di Bach] Non Presenza

La terza categoria emozionale dei fiori di Bach è quella della Non Presenza e i fiori che portano riequilibrio a questo tipo di emozioni sono otto: Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard, Chestnut Bud, Crab Apple.

La Non Presenza è un'attitudine a non vivere nel momento presente, a fuggire dalla realtà, ad ancorarsi al passato, non avere interesse per il presente a causa di aspettative deluse soprattutto sul piano affettivo, non riuscire ad essere presenti per l'eccessiva stanchezza fisica e dover solo andare a dormire per ricaricarsi, essere troppo assorbito dai propri pensieri, rimpiangere qualcosa che sembra mancare, non volere crescere (sindrome di Peter Pan) ripetendo sempre gli stessi errori e rifuggendo le responsabilità della vita oppure avere poca facilità ad incarnarsi nella materia.

La Non Presenza è la causa della distrazione, menti che sono troppo impegnate a pensare o a immaginare di essere altrove, tranne che a vivere il momento. Tipi trasognati, assenti dalla realtà, disallineati fra pensiero e azione, mancano di interazione con il proprio corpo, che spesso cerca di inviare messaggi di presenza, battendo negli spigoli per riportare al qui e ora il proprio "inquilino". Disequilibri emozionali molto tipici dell'adolescenza e della terza età, quando ancora non c'è una presa di coscienza di chi siamo, o di coloro che vivono di rimpianti.....

In questo modo si generano emozioni in disequilibrio del tipo:

vivere nel sogno (clematis)



 vivere nel rimpianto dei tempi passati (honeysuckle)


demotivazione, mancanza di stimoli e di energia (wild rose)


non saper misurare le proprie forze ed esaurirsi (olive)




rimuginare continuamente sui propri pensieri (white chestnut)


senso di orfanezza (mustard)



ripetere gli stessi errori (chestnut bud)


sentirsi sporchi, non adeguati (crab apple)





Alla prossima puntata!
per maggiori informazioni o consulenze contatta magopala@gmail.com



domenica 13 maggio 2012

Fiori di Salvia

Sono nata e cresciuta in città fino ai vent'anni. Fino ad allora la natura era qualcosa di presente ma assai distante dalla dimensione di cui io facevo parte. 
Poi negli ultimi 10 anni la vita è cambiata diverse volte e il contatto con la natura si è fatto più vicino.
Adesso abito in campagna ormai da quasi 4 anni e ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, mi riapproprio di antiche conoscenze contadine o semplicemente mi rendo conto di quanto è piena di potere vitale la terra. Può essere un commento banale e scontato, è logico che la terra sia piena di vita, tutti lo sanno. Ma quello di cui parlo io è l'esperienza diretta, la vera esperienza quella sulla propria pelle.
Avete mai provato a lavorare la terra in un momento di stanchezza o di rabbia o di tormento o di qualsiasi cosa ci possa essere? E' totale rigenero.

Qualche giorno fa mi è capitato di essere sola a casa con mille cose casalinghe da fare: pulire, riassettare, stirare etc. 
Il mio stato d'animo non era dei più felici e tutte le prospettive di lavoro di certo non l'aiutavano ad ritrovare il perduto sorriso. 
In più il piccolo fazzoletto d'orto dietro casa languiva da giorni perchè le erbacce nell'ultimo mese di pioggia avevano sotterrato tutto quello che amici e conoscenti passando a trovarmi avevano piantato con tanto amore e dedizione.
Insomma non avevo voglia di fare nulla ed ero pure sul semi-depresso andante; non so bene cosa mi ha spinto all'orto, ma credo di aver fatto un pensiero che prima di tirarmi fuori da quello stato catatonico in cui ero finita, dovevo in tutti i modi risollevare anche le sorti del mio piccolo spazio vegetale.
E così, un po' per scappare dalle incombenze di casa un po' per spirito di pulizia meditativa mi sono ritrovata e strappare erbacce.

Ed è stato magico! Una vera e propria rinascita. Via via che permettevo alle mie insalatine di respirare di nuovo, anche il mio umore migliorava e il mio essere si rigenerava. Alla fine ero sudata con le mani tutte sporche di erba e terra, le unghie completamente nere e i capelli arruffati, ma avrei potuto passarci ancora molte ore. Ho sentito un contatto con la terra; è stato come se nel mentre che io toglievo erbacce Lei prendeva la mia "onda bassa" donandomi nuova vitalità.
Ho amato profondamente la terra in quel momento, Madre Terra.

Ho pensato a tutti i nonni contadini che si mantengono longevi e attivi proprio grazie alla loro devozione e lavoro alla Terra. Pensavo anche a quanto meravigliose sono le creazioni della natura: noi ci ispiriamo a lei e cerchiamo in qualche modo di imitarla o eguagliarla, ma non credo potremmo mai raggiungere la bellezza di uno zucchino o la simpatia di un'insalata o la morbida timidezza di una fragola...

Alla fine il mio orto era di nuovo visibile a occhio nudo, l'ho osservato e mi sono resa conto che era un po' come me: bello incasinato, piante sparse qua e là senza un ordine preciso, ma finalmente pulito!


E a conclusione del lavoro svolto ho portato un bellissimo mazzo di fiori di salvia nel nostro angolino delle stagioni.

sabato 5 maggio 2012

[Fiori di Bach] Incertezza

 La seconda categoria emozionale dei fiori di Bach è quella dell'incertezza e i fiori che portano riequilibrio a questo tipo di emozioni sono sei: Cerato, Scleranthus, Gentian, Hornbeam, Gorse, Wild Oat.

L'incertezza è un'attitudine ad essere eccessivamente instabili nel momento di prendere una decisione, quando ancora si tende a non credere alla propria intuizione, quando ancora non si è maturato un centro interiore, quando si diffida di tutto, quando si è incerti sulla riuscita, quando non si crede di riuscire a guarire, quando si è incerti sul portare a termine ciò che abbiamo intrapreso. E allora queste emozioni in eccesso si ripercuotono sul fisico, che diventa come i nostri pensieri....esitante, oltremodo fragile, come un piccolo arbusto, scosso dal vento, per non aver ancora affondato le proprie radici nella terra. Spesso da bambini, coloro che manifestano queste emozioni in eccesso, sono stati oltremodo rimproverati dagli adulti, anche quando era giusto quello che dicevano e facevano, ed hanno maturato un'incertezza nel comportamento, un'insicurezza in sé stessi. Mancano di equilibrio interiore.

In questo modo si generano emozioni in disequilibrio del tipo:

indecisione fra molte cose (Cerato)

indecisione fra due cose (Scleranthus)

mancanza di fede (Gentian)


stanchezza mentale (Hornbeam)


senso di incurabilità (Gorse)


insoddisfazione e noia (Wild Oat)



giovedì 3 maggio 2012

Il menù della festa


Mi sono accorta che nell’ultimo mese ho scritto più post che da quando ho aperto questo blog…
Non solo, ma c’è una trasformazione in atto, non più solo creazioni ma anche visioni, nel senso che prima preferivo guardare ma non commentare, adesso invece ho voglia di guardare e raccontare dal mio punto di vista quello che c’è. Fino a un po’ di tempo fa credevo che ormai le persone su un certo tipo di cammino( alimentazione naturale, giocattoli naturali, stile di vita naturale- no televisione, no videogames, etc- e una certa propensione ad una crescita spirituale) fossero in costante crescita se non una consistente fetta di popolazione.

Adesso invece mi sono accorta che siamo ancora pochi, molto pochi. Forse è stato dovuto al cambio scuola di Vera, ma sono entrata in un mondo che mi ha lasciato un po’ esterrefatta e ho deciso di dire la mia. Continuando a creare, voglio anche parlare… per chi avrà la voglia di leggere…

Oggi parliamo di alimentazione. L’alimentazione delle feste di compleanno.

 Sono reduce da un paio di feste di compleanno a dir poco devastanti. Tralascerò il mio pensiero sulla location scelta per questi compleanni - i gonfiabili – perché meriterebbe un post tutto dedicato, ma mi dedicherò principalmente sul “menù” di queste feste.
L’ultima festa a cui ho accompagnato Vera aveva un buffet composto da: panini ripieni di affettati, pizza, patatine, schiacciata, dolcetti di colori improbabili, torte che emanavano grassi solo a guardarle e chi ne ha più ne metta, il tutto innaffiato da coca cola, fanta e altre bevande sui generis. A conclusione della festa la torta per il soffio delle candeline era una roba matrimoniale a 3 piani con delle decorazioni fluorescenti.

Ora, io mi domando, ma non c’è un’alternativa????? Non si riesce a fare una festa dove ci siano delle cose più o meno sane da mangiare, che non costringano a bere 3 litri di acqua dopo ( per tutto il sale ingerito) e portino i figli ad essere schizzati ( per tutto lo zucchero bianco assunto). Bisogna veramente che le feste siano piene di schifezze???? Esiste il modo di festeggiare mangiano cibi buoni ma sani e non super deleteri per l’organismo e divertirsi ugualmente?

Beh, il mio proposito per quest’anno è questo: riuscire a creare una festa di compleanno carina, con un buffet sano e buono e portando anche dei giochi semplici e divertenti dove i bambini possano giocare senza l’ausilio di strutture di plastica alquanto bizzarre e – a parer mio – per niente reali.

Ci riuscirò??? Non lo so, non voglio sbilanciarmi in imprese titaniche, però di sicuro ci voglio provare! Ovviamente commenti e suggerimenti sono ben accetti.
A prestissimo!
Soma